35° Trofeo Internazionale Città di Vittorio Veneto – ASD JUDO NOVASCONI LA SPEZIA
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35° Trofeo Internazionale Città di Vittorio Veneto

Più di 2000 atleti iscritti, 8 aree di gara, 15 nazionalità presenti. 

Questi sono alcuni numeri che danno la misura del livello del 35° trofeo internazionale Città di Vittorio Veneto.  Il torneo ben organizzato nella splendida cornice della Zoppas Arena di Conegliano Veneto, ci ha visti ancora una volta protagonisti sul tatami sebbene fossimo presenti con soli due atleti under 15.

La trasferta impegnativa in Veneto ha infatti dato i suoi frutti perché gli atleti schierati hanno centrato entrambi la medaglia seppur di colore diverso.

Il Maestro Andrea Storti, ancora una volta, ha accompagnato Sara Palermo e Matteo Marchesi in un confronto di alto livello come quello di Conegliano, motivandoli e seguendoli con la consueta professionalità.

I 42kg U15, categoria dove milita Matteo Marchesi, vedeva al via ben 39 atleti. Il nostro atleta si classifica al primo posto attraverso 5 incontri nei quali non ha mai subito né un punto né una sanzione e dove ha marcato 4 ippon e un waza ari. Un percorso netto che lo colloca sul gradino più alto del podio e può farci parlare di gara pressochè perfetta;  finalmente Matteo mostra lucidità e fiducia nei propri mezzi, ingredienti necessari per conseguire questo tipo di risultato. Davvero bravissimo, Matteo, un oro strameritato!

Una giornata un po’ più opaca del solito invece quella di Sara Palermo che, nei 48kg U15, fa notizia perché non arriva come di consueto alla finalissima. Dopo la prima vittoria per ippon, Sara incappa in un “non-incontro” dove subisce ingenuamente (e ingiustamente NdR) alcune sanzioni evitabilissime. Fortunatamente viene ripescata e inizia a macinare come sa. Il percorso verso la medaglia di bronzo attraverso i ripescaggi è costellato da buoni tiri, il migliore dei quali è sicuramente l’uchi mata con il quale nel penultimo incontro ha eliminato una forte atleta polacca. Successivamente, dopo un’ulteriore vittoria, Sara conquista il bronzo che le va stretto e che non riesce a farla sorridere a pieno.

La nostra atleta ci ha abituati talmente bene da farci “lamentare” per un bronzo, ma se saprà concentrarsi meglio in futuro non ce ne sarà per nessuna. 

Il ritorno a casa nella tarda sera di domenica conclude una lunghissima trasferta che mette a dura prova atleti, tecnico e accompagnatori, ma che viene abbondantemente ripagata dai risultati.